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La Val Taleggio
Qualcuno un giorno ebbe a definire la Val Taleggio come la “piccola Svizzera Bergamasca”. Forse perche’ questo angolo della montagna Bergamasca e’ particolarmente verde, dolce ed accogliente.
Ma a questo punto vien da chiedersi se non si possono invertire i termini del paragone e dire che la Svizzera e’ …. la grande Valtaleggio elvetica. Si puo’ giungere in questa verdissima conca della Val Taleggio, posta a circa 1000 metri di quota sul livello del mare, da tre diverse vie, in ogni caso il turista avra’ un impatto tutto particolare con questa realta’ geografica. Cerchiamo di illustrare questi tre incontri del visitatore con la Valtaleggio. Mettiamo il caso che in Val Taleggio vi si giunga da Brembilla, dopo aver superato il ridentissimo borgo alpino che a nome Gerosa. Giunge alla Forcella di Bura e di colpo il panorama gli appare vastissimo: aspre giogaie rocciose a destra, cupi macchioni boscosi giu’ nel fondovalle, poi pascoli immensi in cui sono inseritie le “cinque sorelle” (la solatia Peghera, Vedeseta che ne sta’ sdegnosamente appartata, Olda a cavallo del colle, Sottochiesa con la sua torre pendente, Pizzino arcigno, difeso dal castello), su cui pascolano le vacche che che offrono generosamente il loro latte da cui si ricava il delicato “taleggio”, oppure le piu’ rustiche ed ormai introvabili “salve”.
Oppure il turista vuol arrivare in Val Taleggio da San Giovanni Bianco e allora percorrera’ la provinciale n 25; superata la Roncaglia si inoltrera’ nell’orrido, percorrendo circa tre km di una stretta via ricavata nelle viscere della montagna che strapiomba con le umidee buie pareti nello spumeggiante torrente che corre a volte impetuoso, a volte oziante tra un sasso e un macigno giu’ nel fondovalle. Infine, il turista puo’ arrivare in Val Taleggio dalla Val Sassina passando per la Culmine di San Pietro. Si imbattera’ a Avolasio una stupenda ed antica frazione di Vedeseta e avra’ ai suoi piedi tutta la vasta conca. E cosi’ il turista e’ arrivato a Taleggio.
Cosa vi puo’ trovare ?? Abbiamo gia’ detto dello stracchino Taleggio, il prodotto piu’ tipico di questa Valle, ma si puo’ trovare anche tanto verde, quiete, tranquillita’, aria buona, alberghi ospitali, insomma tutti gli ingredienti necessari, e nell’occasione offerti a iosa, per una gratificante vacanza. Non si elencano poi le possibilita’ di ossigenanti passeggiate perche’ sarebbe un discorso troppo lungo. E infine l’arte. Non manca di certo in Val Taleggio ed il cultore delle cose belle del passato si trova certamente nell’imbarazzo della scelta. Basti pensare alle caratteristiche costruzioni col tetto dai ripidi spioventi ricoperti di “piode”, oppure a quel gioiello urbanistico ormai abbandonato che ha nome Faggio, la sua chiesa ricca di affreschi di antichissima data, alle tele conservate nelle chiese parrocchiali di tutta la Val Taleggio. Dimenticavamo poi le possibilita’ offerte al pescatore di allamare le trote che guizzano nelle purissime acque dei torrenti. Insomma una realta’ ambientale, sociale tradizionale e storica pressoche’ unica che si deve conoscere, che non puo’ mancare nei programmi di un coscenzioso turista. Non e’ dunque il caso di programmare un fine settimana, un soggiorno, una escursione – magari gastronomica alla ricerca di qualche saporoso “taleggio” in autunno, quando la natura si tinge di mille colori, nella ……. Piccola Svizzera Bergamasca ?